Lievito madre: è questo l’ingrediente con cui è giusto iniziare il capitolo panettone. L’ingrediente per eccellenza, gelosamente conservato e lavorato con tanto amore. Un piccolo panetto fondamentale per sprigionare la magia del Natale attraverso il suo dolce tipico: sua maestà il Panettone.
Tante sono le leggende legate a questo magico dolce. La più famosa narra che il panettone sarebbe nato alla corte di Ludovico il Moro, signore di Milano nel XV secolo.
Era la vigilia di Natale, quando il cuoco della famiglia Sforza bruciò un dolce. Accadde cosi che Toni, lo sguattero che lavorava in cucina, decise di recuperare la situazione aggiungendo all’ultimo panetto di lievito madre tenuto da parte per Natale, altri ingredienti, quali: farina, uova, uvetta, canditi e zucchero, ottenendo così un impasto talmente soffice, lievitato e profumato che la famiglia Sforza decise di chiamarlo “Pan de Toni”, in onore dello sguattero, da cui successivamente deriverà il termine “Panettone”.
Questa è una delle leggende narrate, ma nulla ci impedisce di immaginare che quel famoso Pan de Ton sia il bis-bis nonno del nostro panettone natalizio.
La consacrazione moderna di questo dolce avvenne all’inizio del secolo scorso con Angelo Motta, quando nel 1919 studiò la produzione industriale del panettone, permettendo al tradizionale dolce di pasticceria di oltrepassare i confini della Lombardia per arrivare sulle tavole di milioni di persone. Ne cambiò inoltre la forma, cosi che il panettone passò dall’essere infornato senza stampo fino ai primi del novecento, a essere successivamente fasciato con carta paglia, che gli conferì uno slancio verticale, da cui il nome panettone-fungo che si protrasse per decenni.
Fun fact: una leggenda fiabesca, attribuisce la sua invenzione ad Ughetta, monaca di un convento molto povero che, per celebrare il Natale, aggiunse all’impasto del pane zucchero, burro, canditi e uvetta tracciando con un coltello una croce sulla sommità in segno di benedizione.
Ad oggi si continua a incidere il panettone sulla sommità inserendo al centro una noce di burro, così da favorire una migliore lievitazione.
A questo punto, non ci resta che narrare del nostro panettone e lasciare che ne restiate incantati. Molteplici sono le combinazioni: da quello classico, il tipico panettone della tradizione, con uvetta e canditi, ricoperto da una croccante glassa all’amaretto; al panettone al cioccolato, perfetta commistione fra tradizione e innovazione, preferito dagli appassionati più giovani: un impasto al cacao con una cascata di gocce di cioccolato, ricoperto da una glassa con codette di zucchero e gocce di cioccolato;
Ultimo ma non ultimo il nostro panettone al pistacchio. Quel lussurioso oro verde sospinto dolcemente dentro al nostro panettone a cottura ultimata cosi da penetrare anche i punti più irraggiungibili… tale bontà viene poi ricoperta da una generosa spolverata di granella di pistacchio e cioccolato bianco.
Piccolo consiglio per i più golosi: ponete nel forno precedentemente riscaldato il vostro panettone al cioccolato per qualche minuto prima di consumarlo, così che tutte quelle deliziose pepite di cioccolato si ammorbidiscano e rendano il vostro dolce ancora più godurioso.
Avete gradito la mia dolce narrazione? Sono riuscita a solleticare la vostra curiosità? Vi siete innamorati del nostro Panettone? Adesso, tu quale sceglieresti?